A volte io ed Ale amiamo farci male… o meglio, amiamo far del male al nostro fegato e andare contro tutti i principi del benessere a tavola, strafogandoci di “schifezze” e di cibi non proprio salutari. Ieri sera è stata la volta di quello che io chiamo volgarmente “gnocco fritto”. Non me ne vogliano gli emiliani, io lo chiamo così solo per farmi capire da chi mi sta accanto; si tratta semplicemente di pasta per la pizza stesa all’altezza di ca. 4/5 mm, tagliata a quadri o a triangoli, fritta in una pentola con bordi alti in abbondante olio d’oliva…. accompagnata da fette di lardo che, a contatto con lo gnocco caldo, si sciolgono… una goduria! Stanotte, probabilmente, avremo degli incubi, vista la “leggerezza” della cena… ma ne è valsa la pena!
Oggi sono troppo arrabbiata per scrivere qualcosa... quindi vi lascio alla ricetta nuda e cruda.... e alla foto che è di una tristezza... rispecchia proprio il mio stato d'animo... anche se forse ci sarebbero state meglio delle uova strapazzate....
un abbraccio dalla vostra amica un po' lunatica....
Per 4 persone:
6 uova
150 gr di funghi chiodini
60 gr di burro
panna
curry
1 cipolla
farina
sale
pepe
Pulite bene i funghi e tagliateli a pezzi. In un tegame sciogliete metà burro e lasciatevi appassire la cipolla tagliata a fettine molto sottili. Quindi, unite i funghi e fateli insaporire per alcuni minuti. Regolate di sale e pepe. Aggiungete un pizzico di farina, mezzo bicchiere di panna e il curry (se vi piace). Mescolate il tutto e cuocete a fuoco moderato per circa mezz’ora. Sbattete leggermente le uova, aggiungete un cucchiaio d’acqua fredda, un pizzico di sale ed uno di pepe. In una padella scaldate il restante burro, versatevi il composto e cuocete l’omelette in modo che resti asciutta sotto e morbida sopra. Su metà superficie disponete i funghi, sopra ripiegatevi l’altra parte e con delicatezza fate scivolare l’omelette su un piatto da portata caldo.
Questa splendida torta non è opera mia ma di mia madre... la domenica a pranzo è giorno di ritrovo per la mia famiglia... io, i miei fratelli e rispettive famiglie ci troviamo tutti intorno allo stesso tavolo per parlare del più e del meno, di quello che la settimana ha riservato ad ognuno e la Gianna si diletta nell'esecuzione splendide ricette, quali: pasta al forno, gnocchi, ravioli, arrosti... e non mancano di certo le torte! La ricetta di questa torta è di Elisa, la mia cognatina, l'esecuzione è di Giannina e la foto (e assaggio) è mia:
Credo sia l’ultima ricetta del 2010 a base di radicchio… (però mai dire mai Kiarina…); oramai l’ho sperimentato per bene, scoprendo un ortaggio versatile, adatto a qualsiasi portata. E’ bello pensare come questa verdura, un tempo cibo delle classi più povere, oggi sia celebrata dai grandi chef come protagonista di piatti particolarmente raffinati. Quello che ho utilizzato in tutte le mie ricette, come già detto, proviene direttamente dall’orto di mio padre e si tratta di radicchio rosso di Chioggia; è il più coltivato ed è quello dalla forma tondeggiante, per intenderci… ho scoperto che, per smorzare il sapore amarognolo, si possono lasciare le foglie in ammollo in acqua per almeno due ore prima di cucinarlo.
Ingredienti per 4 persone:
400 gr di mezze maniche
250 gr di salsiccia
200 gr di radicchio
150 gr di caprino
Parmigiano o grana grattugiato
Olio extra vergine di oliva
Sale
pepe
Mondate e lavate il radicchio, tagliatelo a striscioline e tenetelo da parte. Scaldate l’olio in una padella antiaderente, unite la salsiccia sbriciolata, salate e pepate e fate rosolare per 5 minuti. Aggiungete il radicchio tagliato a striscioline e saltate il condimento per altri 5 minuti, salate e pepate. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata e scolatela al dente, conservando un po’ dell’acqua di cottura. Aggiungete il caprino al composto di salsiccia e radicchio e stemperatelo a fuoco spento. Versatevi la pasta e mescolate il tutto amalgamando bene i sapori.
Il librino di Alda per me è una Bibbia, per tutta la storia che lo avvolge e soprattutto per lei (che non ho mai conosciuto, purtroppo) e i suoi preziosi suggerimenti…. Ogni volta che lo sfoglio trovo qualcosa di interessante che il giorno prima non avevo visto, come questi biscottini all’arancia. Riporto la ricetta pari pari, non ho cambiato niente se non la glassa… mi è venuta troppo liquida; ho letto solo dopo un suo suggerimento nel quale, diceva, di aggiungere solo qualche goccia di succo d’arancia allo zucchero a velo…danno ormai fatto; se volete farli anche voi, usate questo accorgimento.
250 gr di farina
150 gr di burro
75 gr di zucchero a velo
2 tuorli
2 cucchiai di succo d’arancia
buccia grattugiata di un’arancia
preparate la pasta frolla con gli ingredienti sopra indicati, si ottiene un impasto molto morbido, che si mette in una tasca da pasticcere; si formano tanti anelli sulla piastra foderata di carta da forno e si cuociono a fuoco moderato (175°-180°C) una quindicina di minuti (occhio al calore del forno, se è troppo alto gli anelli si allargheranno; devono invece mantenere i “solchi” lasciati dall’imboccatura della siringa. Lasciare raffreddare sulla piastra dopo la cottura. Preparate una glassa con 200 gr di zucchero a velo e il succo d’arancia necesario per ottenere un composto denso; intingere gli anelli a metà nella glassa e decorare con striscioline di buccia d’arancia.
Per chiunque voglia dedicarsi alla cucina è determinante partire dalla conoscenza di impasti e preparazioni di base e imparare a farli alla perfezione. Per preparare una buona besciamella, non so quanto tempo ho impiegato… tanto, forse troppo, ma alla fine ho raggiunto un risultato soddisfacente. Bisogna inculcarsi nella mente (e nel palato) che la bontà di una salsa è racchiusa nel suo profumo, nella sua leggerezza, nella sua fragranza. Usate un pentolino che sia almeno di alluminio con doppio fondo (meglio se di rame stagnato che io, ovviamente, non ho ancora…), lasciate fondere 50 gr di burro a fuoco moderato; unite pari quantità di farina mescolando con la frusta. Quindi versate ½ litro di latte freddo tutto in una volta continuando a mescolare finchè inizia a bollire. Salate, diminuite l’intensità della fiamma e cuocete per almeno 20 minuti coperto, mescolando di tanto in tanto: la besciamella non deve assolutamente “sapere” di farina. Togliete dal fuoco, regolate, se occorre il sale e, volendo (io lo consiglio), insaporite con un pizzico di noce moscata oppure di pepe. Se la besciamella fosse venuta troppo soda aggiungete un po’ di latte. Se troppo liquida, ponete sul fuoco aggiungendo una noce di burro infarinata. Per una besciamella più ricca sostituire la metà del latte con altrettanta panna liquida; per una besciamella più leggera, unite metà latte e metà acqua.
La ricetta e tutte le interessanti informazioni descritte sopra, sono tratte dalla mia bibbia di fiducia: Il Cucchiaio d’Argento e dalla mia cuoca di fiducia: mia madre.
Eccoci qui… l’ennesima domenica grigia e uggiosa, fuori e dentro me… un senso di malinconia e solitudine mi prende e mi divora il cuore e lo stomaco, ogni volta che litigo con qualcuno a cui voglio bene; mi dico che il sole prima o poi rispunterà, ma intanto il tempo è brutto e tu non ci puoi far nulla se non aspettare…
Ecco allora tanti cuoricini, si tanti… tanti quanti sono i frammenti in cui si è rotto il mio… ma poi tutto si aggiusta, vero? Anche i cuoricini…
Per farli, l’insostituibile frolla di Paoletta a cui ho aggiunto, tra gli aromi, oltre alla scorza grattugiata di un’arancia, mezza fialetta di essenza di arancia per intensificarne il sapore autunnale.
Questa ricetta l’ho trovata tanto tanto tempo fa, quando ancora non sapevo che mi piacesse cucinare…. L’ho scovata sul blog Fiori di zucca e l’ho fatta e rifatta non so quante volte, cambiando sempre il “contenuto” (al posto dei peperoni, non molto digeribili, ho messo funghi tritati, spinaci… al posto del prosciutto cotto ho sempre messo salumi più saporiti come speck, pancetta o mortadella e infine, al posto del parmigiano ho preferito scamorza o fontina). Ve li consiglio, il sapore dello zafferano è insolito e squisito e la morbidezza che li contraddistingue vi conquisterà!
Ingredienti:
500 gr di petto di pollo a fettine
2 peperoni gialli o rossi (io ho usato peperoni verdi – quelli che avevo in casa - li ho grigliati e privati della buccia)
2 cucchiai di olive nere snocciolate
2 bustine di zafferano
500 lt di brodo vegetale o di pollo (io vegetale)
qualche fetta di prosciutto cotto (io speck)
un pezzo di formaggio parmigiano (io scamorza)
1 spicchio d’aglio, olio, sale
Preparate gli involtini di pollo mettendo una fettina di speck, qualche fettina di peperone e qualche strisciolina di scamorza. Salate, pepate e chiudete bene fissando con uno spago. In una padella riscaldate olio e aglio a pezzettini (io intero, poi l’ho tolto) e fate rosolare i petti di pollo da entrambe i lati. Aggiungete le olive tagliate a pezzetti e l’altro peperone tagliato anch’esso a pezzetti. Versate il brodo e lo zafferano. Mescolate bene e fate cuocere a fiamma moderata per circa 20/30 minuti. Il pollo dovrá rimanere morbido e non si dovrá seccare. Girate gli involtini durante la cottura in modo che il colore dello zafferano prenda entrambe i lati. Servite ben caldi accompagnando con il sughetto stesso.
Questo è l’altro antipasto finger food preparato in occasione della cena con Daniela e la sua famiglia. Io li chiamo volgarmente “cestini”, ma dalla forma forse ricordano tutto fuorchè cestini… va beh, non si può ottenere tutto! Non per niente, il sottotitolo del mio blog, ricorda che faccio pasticci in cucina… ;-D
1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
200 gr di salsiccia
200 gr di radicchio rosso
1 scalogno
1 caprino
sale&pepe
olio extra vergine di oliva
Srotolate la pasta sfoglia e ricavate dei cerchi, aiutandovi con una tazza (dal diametro di 8 cm); imburrate e infarinate uno stampo per muffin e adagiatevi i cerchi di sfoglia, in modo da formare dei cestini (se ci riuscite… voi sicuramente si, io non tanto….); riempiteli poi con i pesi o con fagioli secchi e inforna teli a 180°C fino a che non diventano dorati. Nel frattempo, in una padella, fate rosolare lo scalogno tritato in due cucchiai d’olio, aggiungete quindi la salsiccia sbriciolata e cuocete per 5 minuti. Aggiungete il radicchio mondato, lavato e tagliato a striscioline e fate cuocere per altri 5 minuti; salate e pepate. Sfornate quindi i “cestini”, lasciateli intiepidire, svuotateli dei pesi e riempiteli con il ripieno preparato, alternandolo al caprino. Io l’ho ripassato nel forno caldo per 5 minuti prima di servire.
Anche in questo caso, le foto sono state gentilmente sistemate e ritoccate dal carissimo Ziopiero...
Sabato sera, ospiti a cena… e non ospiti qualunque, vengono la Dany con Cristian e Simone!!! Penso ad un possibile menù, niente di ciò che non avete già visto nel blog, ma l’antipasto mi sembra scarso; avevo pensato a dei cestini di pasta sfoglia ripieni (che posterò più avanti) ma adesso che me li vedo davanti mi sembrano scarsi… troppo poco. Nello stesso tempo non volevo fare chissà cosa, anche perché, il primo piatto, è la teglia di crespelle ripiene, che già riempiono i pancini da sole; il tempo a disposizione però è poco…. allora ecco che mi si illumina la lampadina: baci di dama salati! Perfetto finger food, che può piacere anche al bambino!
80 gr di burro
100 gr di farina
100 gr di mandorle tritate finemente (in teoria andavano anche pelate ma non ne avevo il tempo)
80 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 pizzico di sale
Per il ripieno: io ho usato del caprino mescolato a foglie di basilico tritate, ma potete usare mascarpone, ricotta, Philadelphia o qualsiasi formaggio fresco vi suggerisca la vostra fantasia.
Versate le mandorle, il Parmigiano, il sale e la farina in una ciotola (io nella tazza del robot); aggiungete poi il burro freddo tagliato a cubetti, quindi impastate fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Dividete l’impasto in palline di circa 2 cm di diametro o anche più piccole se preferite. Adagiate le palline su di una teglia foderata con carta forno, distanziandole l’una dall’altra; infornate in forno già caldo a 180° per circa 20 minuti, dopodiché estraete la teglia e lasciate raffreddare i biscottini salati. Nel frattempo mescolate le foglie di basilico tritate al caprino e, aiutandosi con un cucchiaino, farcite la parte piatta del biscottino quindi poggiate su di esso l’altra parte piatta di un secondo biscottino, così da formare un bacio. Procedete alla stessa maniera fino all’esaurimento dei biscottini.
P.S. - me ne stavo quasi dimenticando.... Fotoritocco dello Ziopieroooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il titolo del post parla chiaro e dice tutto: questa ricetta l'ho trovata sul blog del mitico Ziopiero e non appena le mie papille gustative ne sono venute a contatto (con la torta s'intende... ;-) sono rimasta folgorata! Ma quanto è buona?!?!?!? L'unica mia variante è stata fare la pasta frolla alla maniera di Paoletta... secondo me è spettacolare! Ho aggiunto, come aroma, la scorza grattugiata di un'arancia (per stare in tema) e il risultato è stato sublime, una vera delizia! ...Ecco, poi magari non fate il pasticcio che ho fatto io (benedetta ragazza), ossia di capovolgere la torta per farne bella figura su di un piatto da portata, quando questa è ancora tiepida... OVVIAMENTE (vero Chiara?!?) vi rimarrebbe attaccata al piatto che usereste per girarla.... beh, danno fatto; i commensali hanno apprezzato lo stesso... sono una pasticciona, cosa ci posso fare??????? ;-(
Da notare le foto: sono state entrambe gentilmente ritoccate dal Maestro ZioPiero! Se sono belle è solo merito suo e del suo occhio clinico, quindi a lui le lodi, please....
Dopo giorni e giorni di corse frenetiche, finalmente una sera in cui io e mio marito ceniamo insieme, con calma, parlando di tutte quelle cose di cui avremmo voluto parlare nei giorni scorsi ma che, per un motivo o per l’altro, non siamo riusciti a fare; per me questo è stato un evento e, come tale, andava festeggiato con una cena completa (per completa intendo almeno con un primo ed un secondo, quando invece, generalmente, ci accontentiamo solo dell’uno o dell’altro); avevo comprato del mascarpone fresco e con 250 gr ho preparato un primo ed un secondo. Il secondo piatto lo posterò in seguito, ora concentriamoci sulla pasta:
125 gr di pappardelle all’uovo
125 gr di mascarpone fresco
2 zucchine medie
2 filetti d’acciuga
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai d’olio extra vergine di oliva
sale
pepe
Lavate le zucchine, spuntatele e affettatele con un pelapatate a fettine sottili. Mettete in una padella l’olio, aggiungete l’aglio e fatelo dorare; una volta dorato eliminate l’aglio, aggiungete le acciughe e fatele sciogliere. Aggiungete le zucchine quindi unite in padella il mascarpone e stemperate il tutto a fuoco dolce, poi aggiustate di sale e pepe. Lessate le pappardelle in abbondante acqua salata, scolatele al dente, unitele alla crema e fatele saltare qualche istante in padella con un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta.
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.
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