Oggi vorrei parlarvi dell’origine del risotto, la cui preparazione, si sa, è abbastanza elaborata.
Il risotto è un’autentica avventura gastronomica che comincia con un soffritto,
prosegue con la tostatura del riso (e degli eventuali ingredienti
aggiunti) e procede con la graduale aggiunta del brodo: un mestolo ogni
volta che la quantità versata in precedenza è stata assorbita. Il
risotto deve quindi cuocere per 15-18 minuti nel brodo aggiunto poco
alla volta. In questo modo le massaie di una
volta potevano porre la pentola accanto alle braci e, rimestando
dolcemente, lasciare che il riso cuocesse lentamente, insaporendosi a
dovere. E’ il caso della cottura tradizionale del Risotto alla pilota –
da “piloti”, come venivano chiamati gli operai addetti alla pilatura del
riso, piatto tipico della fascia di Pianura Padana al confine tra le
provincie di Mantova e Verona, zona di produzione del celebre Vialone
nano. Come tutte le ricette tradizionali, anche il risotto ha i suoi segreti, eccone alcuni: è da preferire riso
proveniente da coltivazione biologica e, prima di utilizzarlo, mondarlo, cioè eliminare i chicchi rovinati e le eventuali impurità. C’è chi consiglia
l’uso della pentola di rame (meglio se vecchia e ricoperta di nero fumo
che aiuta la diffusione uniforme del calore); altri si limitano a
consigliare una casseruola inox più larga che alta e con fondo triplo;
c’è chi, infine, predilige l’uso di un’ampia padella da mettere sul
fuoco su una retina frangifiamma. Qualsiasi sia la pentola che si decide
di utilizzare, rimestare il riso cm un cucchiaio di legno e sempre dal
centro verso i bordi: il risotto, infatti, tende a cuocere più
velocemente nell’area esterna del tegame.
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Ingredienti per 4 persone:
350 g di riso carnaroli
2 pere
1 cipolla
olio extra vergine di oliva
brodo vegetale q.b.
100 g di raspadura
caffè
In un tegame scaldate l’olio e lasciatevi appassire la cipolla tritata finemente. Quando è dorata unitevi le pere tagliate a dadini. Cuocete per circa 10 minuti, quindi aggiungete il riso, fatelo tostare per 5’ e aggiungete un mestolo il brodo caldo, aspettando che si assorba prima di aggiungerne un altro, fino a cottura ultimata del risotto. Una volta pronto, mantecate con una bella manciata di raspadura. Servite il risotto spolverizzato da caffè e altra raspa.
Potete trovare altri consigli utili sulla preparazione del risotto qui.
8 commenti
Adoro i risotti e questo che hai preparato tu sembra ottimo... Non l'ho mai mangiato col caffè! :) Buon sabato!
RispondiEliminaChe risotto gustoso cara è davvero molto appetitoso e conosco la raspadura ma l'aggiunta del caffè è l'ingrediente che mi incuriosisce di più!!Un bacione, buon weekend e buona festa della mamma!!
RispondiEliminaImma
Grazie per questa "ripassata" sul risotto, mi è stata utile! E buonissimo questo che hai realizzato!
RispondiEliminasquisito..molto particolare... bravissimaaaaaaaaaa!!
RispondiEliminaMolto interessante questo risotto, tempo fa mangiammo ad una festa proprio un risotto alle pere, mantecato però con il classico Parmigiano. Qui ci incuriosisce la scelta del Raspadura e del caffè ovviamente. Hai utilizzato della normalissima "polvere" di caffè, giusto?
RispondiEliminaBAcioni da Sabrina&Luca
Ciaoooo!!!! Si si ho usato il caffè in polvere - non quello solubile, per interderci... Kiss
Eliminaparticolarissimo ! Complimenti cara
RispondiEliminabuono il risotto con pere e raspa!!! sai che io e la raspa andiamo a braccetto! mi piace un casino :D
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