Questa torta dal nome decisamente insolito e un po' volgare, in realtà racchiude in sè una dolcezza e semplicità sconfinate. La sera, prima di addormentarmi, sono abituata a leggere libri su libri, per conciliare il sonno. Qualche giorno fa avevo tra le mani lo splendido romanzo di Lorenzo Marone, "Un ragazzo normale" che narra la storia di Mimì, un dodicenne che attaversa la delicata fase dell'adolescenza a Napoli, negli anni in cui venne assassinato il giornalista de Il Mattino, Giancarlo Siani. Fatti di cronaca nera realmente accaduti, si mescolano alla fantasia dello scrittore, dando vita a un romanzo incalzante, crudo ma di una sensibilità estrema che non può non piacere. Ed è tra le pagine di questo manoscritto che ho trovato questa torta insolita. Spinta dalla curiosità, ho provato a cercarla in rete ma senza risultato. C'era scritto così...
"Erano ancora tutti a tavola dall'ora di pranzo, a ingurgitare noci, nocciole e pistacchi. Da noi funzionava così anche nei giorni di festa: si iniziava a pranzare alle tre e si andava avanti fino a sera. Sulla solita tovaglia di plastica a fiorellini resistevano i bicchieri di carta sporchi di vino, alcune bricole di pane, un cesto pieno di ciociole e, al centro, quel che rimaneva della Zoccola, ovvero la torta di nonna Maria, un impasto di biscotti Oro Saiwa, burro e cacao dal nome alquanto volgare che a noi sembrava più buona non solo della classica colomba ma anche della cassata siciliana che ci portava il signor Scognamiglio ogni Natale."
Come vi divevo, cercando in rete non ho trovato nulla. Ho dedotto si trattasse della classica mattonella di biscotti farcita con crema al burro e cacao.
Ecco la mia interpretazione, ma se qualcuno avesse la ricetta originale sono tutta orecchi!
Ingredienti:
Un pacco di Oro Saiwa
una moka grandi di caffè
Ingredienti per la crema al burro:
5 tuorli medi freschissimi
200 g di burro di ottima qualità
150 g di zucchero a velo
In una ciotola mettere il burro ammorbidito con lo zucchero a velo e montare fino a ottenere un composto spumoso. Unire i tuorli, uno alla volta, fino a ottenere una crema liscia e omogenea. Se vi piace, potete aggiungere del liquore a scelta (io un bicchierino di rum). Far riposare in frigorifero.
Prendete una teglia quadrata o rettangolare, basta che abbia i bordi abbastanza alti.
Bagnate ogni biscotto nel caffè e rivestite la teglia con questo primo strato.
Aggiungete uno strato di crema al burro, livellate con una spatola.
Procedete in questo modo fino all’ultimo strato, il numero di strati è facoltativo.
Cospargete tutta la superficie con cacao amaro.
Fate riposare la Zoccola in frigorifero per almeno 4 ore.
Piattino e Tovaglietta Green Gate |
5 commenti
Cara Kiara, io essendo già molto goloso, vedendo la torta della nonna!!! Non ci vedo più dalla voglia.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana, con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Kiara ottimo dolce, dalle mie parti in Emilia è noto come dolce mattone, ho bellissimi ricordi d'infanzia perchè a casa mia si preparava spesso specialmente alla domenica. ciao, buona domenica.
RispondiEliminaLa tua interpretazione è golosissima, va benissimo anche se non è l'originale!!!
RispondiEliminaCiao Monica! Intanto auguri in ritardo di buon onomastico per ieri... ma tu per caso conosci la ricetta originale???
EliminaAnch'io ho letto di questa torta nel libro Un ragazzo normale e mi ha incuriosito molto perché pur essendo napoletana non l'ho mai sentita. così in rete ho trovato la tua proposta....grazie. p.s. non ho finito ancora il libro quindi.....
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